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Il Linguaggio del Gatto
Cosa sta cercando di dirmi....

Il gatto “parla” molto più del suo cugino cane e nel suo linguaggio usa tutto il corpo, non solo il miagolio. Vedremo insieme come. Quando il cucciolo strofina, o striscia, il muso sulle spalle della mamma o sulle gambe dell’uomo, vuole esprimere affetto, riconoscenza, disponibilità e spesso, nel compiere questi gesti, fa le fusa o emette piccoli richiami sonori per attirare l’attenzione. Anche il pelo ritto accompagnato da soffi minacciosi è un segnale inconfondibile: è il suo modo di reagire quando si sente aggredito. Vivere con un gatto significa dunque capire il suo linguaggio, esattamente come lui impara a fare con il nostro, riuscendo spesso molto prima di noi.
Le Fusa
Il suono più facile da riconoscere sono senz’altro le fusa, che secondo gli esperti hanno lo stesso significato del sorriso umano: esprimere contentezza, ma anche dimostrare che si è sereni e tranquilli. E', infatti, il piacevole “ron ron” del micio ne é spesso accompagnato da un atteggiamento rilassato, con gli occhi socchiusi, tipico di chi è pronto a farsi coccolare. Ancora non è chiaro come il gatto riesca a “produrre” le fusa, resta quindi un mistero, ma sicuramente si tratta della primissima forma di linguaggio fra la mamma e i suoi cuccioli, che poi il gatto adulto utilizza anche con l’uomo.
Il Miagolio
Interpretare il miagolio è forse più complicato, ma con un po’ di pratica il padrone impara presto a riconoscerne il significato. Anch’io ho iniziato con la mia dolce Sophie, capisco cosa vuole in circostanze diverse, l’ ho imparato stando a stretto contatto con lei, vivendo in sua compagnia tutti i giorni per tutto il giorno. Senti che oltre al miagolio è diversa l’intonazione e la durata del suono, c’è un miagolio per chiedere cibo, e vi assicuro che quello è inconfondibile e insistente, (il momento della pappa è un rito…) uno per salutare, uno per farsi aprire la porta o la finestra di una stanza, (a proposito di ciò è sicuramente da evitare che escano al di fuori dell’abitazione, poiché essendo gatti di casa non sanno ritornare, rischierete quindi di smarrirlo ed è sicuramente facile preda di gente che vuole approfittare della situazione, o peggio ancora non conoscendo i pericoli potrebbero finire sotto un’auto in corsa, meglio evitare tutto ciò tenendo il nostro piccolo al sicuro e al riparo nelle mura domestiche e in nostra compagnia) uno per la rabbia, (spesso sono permalosi) uno per la paura. Alcune razze comunque sono più chiacchierone di altre, primo fra tutti il siamese ma anche i Ragdolls si fanno sentire; la mia Sophie è una bella chiacchierina, chissà i loro figlioletti?
Ringhi e Soffi
Sono segni di aggressività e di difesa. Il gatto soffia quando è spaventato, ma attacca solo se non può evitarlo, i Ragdoll in genere non lo fanno mai non è nella loro indole in quanto sono il massimo della bontà perché, come tutti i predatori che si rispettino, non ama i rischi inutili e di fronte ad aggressioni veramente pericolose, preferisce una rapida fuga. Ed è ciò che spesso fa il Ragdoll  di fronte a cose lui sconosciute, tipo rumori del phon, aspirapolvere, frullatore ecc, scappa via perché non sapendo cos’è tutto quel tremendo rumore, lo ritiene un pericolo per se; lo vedrete quindi nascondersi sotto il divano o un mobile, o comunque in un posto appartato e dove lui si sente al sicuro e non minacciato.
Altri Suoni
Una specie di “prr prr” è una forma di saluto, un richiamo di riconoscimento, mentre un debole pigolio accompagnato da ritmiche aperture e chiusure della bocca indica l’eccitazione all’idea  di catturare una preda a portata di artigli. A proposito di suoni, un altro che emette è quando dorme; nella fase profonda, lo sentirete russare, proprio come noi umani, o emettere dei piccoli e silenziosi mugolii, che possono essere accompagnati da piccoli movimenti del corpo, specie se il gattino è piccolo. Quando dormono profondamente, specie se cuccioli, si consiglia di non svegliarli, per non danneggiare la loro crescita, in quanto alcuni esperti dicono che in quella fase loro ripetono ciò che hanno imparato nella giornata ripassando la fasi più importanti per loro. Da adulti li vedrete invece in una posizione chiamata SFINGE, gli esperti dicono che in questa posizione loro scaricano lo stress, è la posizione del riposo mentale, si mettono con la testa tesa in avanti e il corpo steso a terra sulla 4 zampe, sembra che dormano, ma vi accorgerete che non è così, perché se interrotti  alzeranno subito il capo e vi guarderanno, questa fase è la fase del riposo mentale e dura circa 20 minuti e si può ripetere fino a quattro volte nella giornata.
Per quanto riguarda il sonno vero e proprio, i gatti in genere, tutte le razze, sono considerati dei dormiglioni, basta pensare che in media dormono dalle 18/20 ore.
Occhi
Gli occhi ben aperti, indicano che il gatto è rilassato, mentre quando ha paura la pupilla si dilata. Gli occhi puntati con attenzione sulla preda sono l’atteggiamento tipico delle “battute di caccia”.
Orecchie
Un gatto tranquillo tiene le orecchie diritte, orientate verso i lati della testa e le muove seguendo in suoni che attirano la sua attenzione. Se invece è spaventato, le abbassa sempre più man mano che la paura aumenta, fino ad appiattirle completamente sulla testa quando è terrorizzato, e quindi pronto ad attaccare.
Vibrisse " Baffi"
Anche le “vibrisse” partecipano ai diversi stati d’animo: se il gatto è incuriosito, le punta in avanti; se è spaventato, le tira indietro.
Coda
In alcuni casi, il gatto può forse mentire con l’espressione della faccia, ma i movimenti della coda rivelano le sue vere intenzioni. Quando saluta,  cerca di capire cosa sta succedendo, oppure è deluso, porta la coda alta. Per esempio, vede il padrone ed è come se gli dicesse: “Ciao come va? Non pensi che sia ora di darmi la pappa?” La mia Sophie lo fa spesso per non parlare del piccolo grande Nathan che vivrebbe di sola pappa e pennichella! Se non sa che decisioni prendere, muove lentamente la coda a destra e a sinistra, mentre quando la agita come una frusta, con movimenti nervosi, significa che sta per manifestare tutta la sua aggressività (l’esatto contrario del cane, che in questo modo dimostra la sua gioia). Infine nel momento della caccia, la coda è completamente abbassata e stesa a terra.
Il Pelo
Il pelo si solleva nei momenti in cui il gatto cerca di sembrare più grande e minaccioso, e quindi in caso di forte paura. Se è spaventato, raddrizza il pelo uniformemente su tutto il corpo; se invece si prepara all’attacco, rizza solo una striscia di pelo sulla schiena, in corrispondenza della spina dorsale e della coda.
  A cura dell’allevatrice Maria Discepola di Softdoll.  http://www.softdoll.it

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